sabato 15 ottobre 2011

Indignati!

Ci risiamo! La manifestazione di Roma degli indignati si è appena conclusa e come al solito assistiamo alla solita scena patetica da parte dei mass media, dei politici di destra e di sinistra e dei vari commentatori e mezzi busti. Prevedibile era la grossa partecipazione, prevedibili erano gli incidenti contro banche e prevedibili i commenti conseguenti. Se uno dovesse aprire la televisione o leggere i giornali dopo essere stato un anno da solo sul pianeta marte, penserebbe che centomila persone sono scese in piazza per protestare e che circa duemila pazzi che partecipavano al corteo hanno scatenato il putiferio. Si avete letto bene, leggendo i giornali o guardando le tv questi cosiddetti “facinorosi” sembrano dei pazzi violenti che si auto gratificano a sfasciare tutto. E’ ovvio che non sia così. Sarebbe bastato chiedere a chiunque partecipasse alla manifestazione perché era lì: molti avrebbero risposto che erano esasperati da questa continua precarietà, che erano incazzati di dover lottare ogni giorno per riuscire ad avere un tetto o mettere il pranzo con la cena. In tanti avrebbero risposto che non ne potevano piu’ di subire ogni giorno violenza continua da questo sistema che li usa, li sfrutta e poi li butta via come se non fossero esseri umani, un sistema che non gli da un futuro, un lavoro e che gli toglie persino la speranza di poter costruire un domani una famiglia o avere semplicemente un po’ di stabilità. Se i vari pennivendoli avessero chiesto e registrato queste risposte, allora si sarebbero dovuti domandare chi sono i veri violenti: chi sfascia la vetrina di una banca o chi licenzia migliaia di operai? Chi da fuoco ad una mercedes o chi assume vita natural durante solo in forma precaria? Chi sfascia le vetrine di un mac donald o chi non usa la minima accortezza per la sicurezza sul lavoro degli operai che assume? Chi imbratta i muri con la scritte o chi come questo governo propone manovre economiche che tassano i poveri e facilitano i ricchi e gli evasori?
Badate, e sia chiaro per tutti, non sto giustificando le violenze che ci sono state, sto dicendo che queste sono il frutto delle violenze quotidiane perpetrate da altri che, in giacca e cravatta, hanno creato o favorito questa crisi di cui non risentono neanche un po’.
Non sto dicendo che sia stato giusto sfasciare vetrine e appiccare fuoco ad auto. Personalmente ritengo che cio’ sia stato sbagliato ma non per una questione morale o perché fautore di un certo buonismo sinistrese alla Vendola o alla Bersani, ma semplicemente perché ora si parlerà delle vetrine sfasciate, delle auto bruciate e delle banche vandalizzate facendo passare in secondo piano le motivazioni della protesta.
Io capisco l’incazzatura di questi ragazzi che vedendosi togliere tutto, anche la speranza, vogliano dare sfogo alla propria rabbia ma farlo così, in modo cieco si da solo il fianco all’avversario. La politica è una cosa seria e non è certamente dando fuoco ad un cassonetto o sfasciando una vetrina che si mutano i rapporti di forza. Domani quella vetrina sarà riparata e quella banca, in pochi giorni, tornerà ad essere una filiale operativa.
Non mi si dica che “distruggendo quella vetrina e sfasciando quella macchina si è compiuta un’azione simbolica per indicare alle masse il nemico” perché le “masse”, o quella parte di persone che manifestano o che idealmente appoggiano la manifestazione, vi risponderanno “Grazie, lo sapevamo già!”. E quelle persone che non manifestano o non sono d’accordo, certamente non è vedendo questo spettacolo che verranno fulminate sulla via di Damasco divenendo tutte dei neo Che Guevara.


Nessun commento:

Posta un commento